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giovedì 20 marzo 2008

IL VESTITO ANTINEUTRALE

G. BALLA
IL VESTITO ANTINEUTRALE
Manifesto futurista, Milano, 11 settembre 1914

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L'umanità si vestì sempre di quiete, di paura, di cautela o d'indecisione, portò sempre il lutto, o il piviale, o il mantello. Il corpo dell'uomo fu sempre diminuito da sfumature e da tinte neutre, avvilito dal nero, soffocato da cinture, imprigionato da panneggiamenti. Fino ad oggi gli uomini usarono abiti di colori e forme statiche, cioè drappeggiati, solenni, gravi, incomodi e sacerdotali. Erano espressioni di timidezza, di malinconia e di schiavitù, negazione della vita muscolare, che soffocava in un passatismo anti-igienico di stoffe troppo pesanti e di mezze tinte tediose, effeminate o decadenti. Tonalità e ritmi di pace desolante, funeraria e deprimente.
OGGI vogliamo abolire:
1. - Tutte le tinte neutre, "carine", sbiadite, fantasia, semioscure e umilianti.
2. - Tutte le tinte e le foggie pedanti, professorali e teutoniche. I disegni a righe, a quadretti, a puntini diplomatici.
3. - I vestiti da lutto, nemmeno adatti per i becchini. Le morti eroiche non devono essere compiante, ma ricordate con vestiti rossi.
4. - L'equilibrio mediocrista, il cosidetto buon gusto e la cosidetta armonia di tinte e di forme, che frenano gli entusiasmi e rallentano il passo.
5. - La simmetria del taglio, le linee statiche, che stancano, deprimono, contristano, legano i muscoli; l'uniformità di goffi risvolti e tutte le cincischiature. I bottoni inutili. I colletti e i polsini inamidati.
Noi futuristi vogliamo liberare la nostra razza da ogni neutralità, dall'indecisione paurosa e quietista, dal pessimismo negatore e dall'inerzia nostalgica, romantica e rammollante. Noi vogliamo colorare l'Italia di audacia e di rischio futurista, dare finalmente agl'italiani degli abiti bellicosi e giocondi.
Gli abiti futuristi saranno dunque:
1. - Aggressivi, tali da moltiplicare il coraggio dei forti e da sconvolgere la sensibilità dei vili.
2. - Agilizzanti, cioè tali da aumentare la flessuosità del corpo e da favorirne lo slancio nella lotta, nel passo di corsa o di carica.
3. - Dinamici, pei disegni e i colori dinamici delle stoffe, (triangoli, coni, spirali, ellissi, circoli) che ispirino l'amore del pericolo, della velocità e dell'assalto, l'odio della pace e dell'immobilità.
4. - Semplici e comodi, cioè facili a mettersi e togliersi, che ben si prestino per puntare il fucile, guadare i fiumi e lanciarsi a nuoto.
5. - Igienici, cioè tagliati in modo che ogni punto della pelle possa respirare nelle lunghe marcie e nelle salite faticose.
6. - Gioiosi. Stoffe di colori e iridescenze entusiasmanti. Impiegare i colori muscolari, violettissimi, rossissimi, turchinissimi, verdissimi, gialloni, arancioooni, vermiglioni.
7. - Illuminanti. Stoffe fosforescenti, che possono accendere la temerità in un'assemblea di paurosi, spandere luce intorno quando piove, e correggere il grigiore del crepuscolo nelle vie e nei nervi.
8. - Volitivi. Disegni e colori violenti, imperiosi e impetuosi come comandi sul campo di battaglia.
9. - Asimmetrici. Per esempio, l'estremità delle maniche e il davanti della giacca saranno a destra rotondi, a sinistra quadrati. Geniali controattacchi di linee.
10. - Di breve durata, per rinnovare incessantemente il godimento e l'animazione irruente del corpo.
11. - Variabili, per mezzo dei modificanti (applicazioni di stoffa, di ampiezza, spessori, disegni e colori diversi) da disporre quando si voglia e dove si voglia, su qualsiasi punto del vestito, mediante bottoni pneumatici. Ognuno può così inventare ad ogni momento un nuovo vestito. Il modificante sarà prepotente, urtante, stonante, decisivo, guerresco, ecc. Il cappello futurista sarà asimmetrico e di colori aggressivi e festosi. Le scarpe futuriste saranno dinamiche, diverse l'una dall'altra, per forma e per colore, atte a prendere allegramente a calci tutti i neutralisti. Sarà brutalmente esclusa l'unione del giallo col nero. Si pensa e si agisce come si veste. Poiché la neutralità è la sintesi di tutti i passatismi, noi futuristi sbandieriamo oggi questi vestiti antineutrali, cioè festosamente bellicosi. Soltanto i podagrosi ci disapproveranno. Tutta la gioventù italiana riconoscerà in noi, che li portiamo, le sue viventi bandiere futuriste per la nostra grande guerra, necessaria, URGENTE.
Se il Governo non deporrà il suo vestito passatista di paura e d'indecisione, noi raddoppieremo, CENTUPLICHEREMO IL ROSSO del tricolore che vestiamo.

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mercoledì 19 marzo 2008

Le Divellec

La grande cuisine aux herbes, algues, fruits et fleurs - Le Divellec Io lo adoro.
Alcuni tra i ricordi più belli, miei e della mia dolce metà, vissuti a Parigi, ricordi di gioventù, di pazzie ma soprattutto della nostra Parigi più accogliente ed esclusiva sono indiscutibilmente associati ai ricchi tavoli di Monsieur Le Divellec.
Solo le più fortunate e "smaliziate", poi, possono avere i libri di ricette acquistati ed autografati tra i vapori delle sue cucine...

Le Divellec
107, Rue de l'Université
75007 Paris


web site: [ http://www.le-divellec.com ]


Le Divellec, ce beau bateau, à la fois yacht pour l'élégance du décor et chalutier pour la fraîcheur des produits de la mer qu'il propose, est amarré en plein Paris, celui des ministères et des ambassades, au calme de la majestueuse perspective de l'Esplanade des Invalides.

Jacques Le Divellec tient bon la barre d'une grande cuisine marine, tour à tour océane et méditerranéenne. Séduisante et inventive, spectaculaire aussi avec la presse à homard qui exprime la quintessence des sucs du crustacé et les lie au fumet du homard, elle joue la musique de la mer sur le clavier des saveurs naturelles : les huîtres, le homard à la presse avec son corail, le bar rôti ou fumé à l'écaille, la table du pâtissier.

Grands vins blancs aux reflets d'or et au bouquet d'épices, rouges frais et soyeux des vignobles de France.

Pinocchio

Paolo Poli legge Pinocchio di Carlo Collodi di Carlo Collodi
introduzione di Emanuele Trevi
lettura di Paolo Poli
a cura di Anna Antonelli e Fabiana Carobolante con Annalisa Gaudenzi


Radio3 - Il Terzo Anello - Ad alta voceUn classico "ad alta voce" sulle frequenze di Radio3: una lettura di dodici tra i più celebri romanzi della letteratura mondiale, uno al mese, accompagnata dalla grande musica di Radio3
Ascolta le puntate:
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sabato 15 marzo 2008

a pair of Manolos...

Dal principio, cibo per gli occhi che sanno guardare.
E allora guarda ed osserva, nutri la tua immaginazione e visualizza ai tuoi piedi:

  • STYLE.COM THE ONLINE HOME OF VOGUE & W
    Manolo Blahnik one of my favourites...
  • MANOLO BLAHNIK
    ufficiale sito di Manolo Blahnik
  • Neiman Marcus
    online store ufficiale (ma solo per gli USA e poche rare eccezioni...)
  • Manolo Blahnik Drawings by Manolo Blahnik (Author), Anna Wintour (Author), Michael Roberts (Author)
    Paperback: 192 pages
    Publisher: Thames & Hudson (May 2003)
    ISBN-10: 050028413X
    ISBN-13: 978-0500284131
    Questo libro lo conosco bene, è stato regalo di Natale, qualche anno fa, da parte del mio marito esteta, quando ancora ero giovane & belle e sognavo di vestire i miei piedi con uno splendido paio di Manolos.
    Beninteso, un paio purchè fosse... Purchè fossero Manolo, taccose, vertiginose, belle ed oltraggiosamente alte.
    Recensione tratta da http://www.amazon.com [a proposito, noi lo abbiamo comprato qui!]
    Editorial Reviews
    From Publishers Weekly
    My shoes are not fashion, they are gestures. So says Blahnik in a book that lays out his designs as brightly colored whimsies, sketches deftly convey the essences of his creations. Drawings show shoes alone or with a hint of foot and leg, and yet there is so much energy and color in the 134 illustrations (125 in color) that they seem to wink and pirouette off the page. As designs, the shoes are salacious cartoons of themselves, curvy and heeled, bejeweled and shimmery. Celeb quotes, interspersed throughout, heighten the spiraling sense of posturing and play. Madonna says, they are as good as sex... and they last longer. You just put on your Manolos and you automatically find yourself saying ‰Hi sailor' to every man that walks by, says Joan Rivers. Naomi Campbell calls the man the godfather of sole. Paloma Picasso, Isaac Mizrahi, Bianca Jagger also check in, and there are introductory essays by Vogue titans Anna Wintour, AndrE Leon Talley and Anna Piaggi, as well as by Michael Roberts of the New Yorker. The tasteful layout defers to Blahnik's work, with minimalist gray text alongside the circusy colors, and Blahnik's fabulous cursive descriptions. Divided by decade, from the 1970s to the 2000s, the collection is diverse and fun, and as documentary as a museum catalogue. It should appeal to any fashionista or design aficionado anyone with a sense of shoes as art. Copyright 2003 Reed Business Information, Inc.
    Madonna
    Manolo Blahník's shoes are as good as sex...and they last longer.
    Book Description
    Manolo Blahník's shoes inspire fanatical devotion. "Manolo Blahník's shoes are as good as sex," Madonna has said. "And they last longer." Diane Von Furstenberg has more than eighty pairs; Paloma Picasso has been a fan since she was fourteen; Bianca Jagger and Kate Moss, to name just a few, are fellow addicts. For three decades, Blahník's sense of the theatrical wedded to the finest materials and superlative craftsmanship have held the fashion world spellbound, and his creations have graced the catwalks of great designers from Yves Saint-Laurent to Isaac Mizrahi to John Galliano.
    Here, collected together for the first time, are over one hundred exquisite drawings that Blahník makes at the outset of the design process. These sketches are executed with such exuberance and deftness that they have become as sought after as the shoes themselves (they often fetch up to $15,000.00 at charity auctions). Inimitable in style, the drawings, beautifully reproduced in this book with special inks, vividly convey Blahník's unique vision. Whether it's a Grecian sandal designed for Galliano, with a snake-like strap slithering up the calf, or an emerald- and bead-fringed satin mule, the seductive attention to detail in the drawings conjures up the shoe itself.
    Illuminating introductions by Anna Wintour and Michael Roberts explore why Manolo Blahník's shoes inspire such passion, and these are complemented throughout the book by the words of admirers including Suzie Menkes, Donatella Versace, and David Hockney. Michael Roberts also contributes a photographic essay showing Blahník at work in his studio, making sketches, preparing the wooden lasts, and supervising the production of his shoes at his factories in Italy. A final "scrapbook" section includes Manolo Blahník's own photographs of family, friends, and inspirational places.

  • Blahnik by Boman: Shoes, Photographs, Conversation by Eric Boman (Author) Blahnik by Boman: Shoes, Photographs, Conversation by Eric Boman
    Hardcover: 224 pages
    Publisher: Chronicle Books (October 13, 2005)
    Language: English
    ISBN-10: 0811851168 - ISBN-13: 978-0811851169
    Mi manca!
    Libro molto accreditato... Un'occhiata ad alcune fotografie e veramente ti manca... Okkey, una cosa alla volta, agiamo seguendo il giusto ordine-per-priorità - tanto un libro già lo possiamo coccolare tra le braccia: prima le scarpe, poi il secondo libro con le splendide foto!
    Blahnik by Boman: Shoes, Photographs, Conversation by Eric Boman Blahnik by Boman: Shoes, Photographs, Conversation by Eric Boman

  • ... E per finire in bellezza, posso finalmente dire: "Io le ho provate!!!"

    giovedì 13 marzo 2008

    Il conte di Montecristo

    di Alexandre Dumas
    introduzione di Enzo Siciliano
    lettura di Andrea Giordana
    traduzione di Emilio Franceschini - ed Mondadori
    riduzione di Chiara Nicoletti
    regia di Anna Antonelli
    coordinamento di Fabiana Carobolante


    Radio3 - Il Terzo Anello - Ad alta voceUn classico "ad alta voce" sulle frequenze di Radio3: una lettura di dodici tra i più celebri romanzi della letteratura mondiale, uno al mese, accompagnata dalla grande musica di Radio3
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    venerdì 7 marzo 2008

    La Gloriette: we will be missing you

    La Gloriette: we will be missing youMonsieur Albert,
    grazie per le generose fette con doppio-cucchiaino, e grazie per la più bella e gustosa gourmandiserie-take-away mai provata.
    Magica scatoletta, preziosissimo contenuto.
    Straordinario ed ordinario setting per gustarlo al meglio?
    Scalcinata, sferragliante e sabbiosissima Samourai, vento, stelle, onde che sbattono, Saba all'orizzonte.
    Anse de Toiny, la notte.
    Non sarebbe possibile guidare di più resistendo a non aprire il pacchettino!

    Tourment d'amour
    PASTA: 1 tazza farina 8 cucchiai burro ghiacciato 1 cucchiaio zucchero 1 uovo sbattuto 1 pizzico di sale 6-7 cucchiai acqua ghiacciata
    Impasta velocemente farina e burro, aggiungi zucchero, uovo e sale; aggiungi l'acqua all'impasto, un cucchiaio alla volta. Forma una palla e lascia riposare almeno un'ora in frigo. Stendi la pasta in una tortiera rotonda di 20cm circa di diametro.
    RIPIENO: 1 tazza cocco grattugiato 2 tazze latte tre grandi uova sbattute leggermente 1 tazza zucchero 1/2 cucchiaino estratto di vaniglia 1 cucchiaino succo lime 1 cucchiaini cannella
    Riscalda il forno a 180°. Riunisci assieme cocco grattugiato, latte e uova; aggiungi zucchero e mescola bene. Aggiungi estratto di vaniglia, succo di lime e cannella ed amalgama il tutto. Versa a cucchiai il ripieno nella pasta ed inforna per 30 minuti: la torta assume un bel colore dorato in superficie. Fai raffreddare completamente la torta e servi con gelato e rum alla vaniglia.

    mercoledì 5 marzo 2008

    L'uomo che non c'è

    a mio marito, al mio fianco, sempre
    Claudio Sabelli Fioretti: libro/intervista a Francesco Cossiga Presidente, lei è matto? "Chiariamo una cosa. Era "matto" anche Erasmo da Rotterdam. Era "matto" anche Tommaso Moro che tutti credevano che stesse scherzando e per rimanere fedele alla Chiesa cattolica si è fatto tagliare la testa dopo aver raggiunto l'apice del "cursus honorum" di un cittadino inglese dell'epoca". Rifaccio la domanda e lasciamo perdere Erasmo. lei è matto? "La follia è un ingrediente necessario dell'intelligenza. Così come bisogna distinguere tra colti ed eruditi, gli eruditi sono quelli che hanno letto molto, i colti sono quelli che hanno letto e hanno dimenticato quello che hanno letto mantenendone il concetto e soprattutto il senso universale…" Presidente, risponda, lei è matto? "Io sono evoluto. Io soffro e ho sofferto di depressione. Vuole che le faccia un elenco dei grandi depressi della storia? Churchill, Roosevelt, Newton, Kafka, Dostojewsky…" Non sarà matto ma si è certo montato la testa… "La depressione può colpire solo persone molto intelligenti. Allora. Sai come è nata la voce della mia follia quando ero presidente della Repubblica? E' vero, io facevo cose un po' strambe. Ma perché le facevo?" Perché le faceva? "Perché non avevo dietro di me potentati economici, né potentati politici, né potentati culturali. Ero stato abbandonato anche dalla Dc. Per farmi ascoltare dovevo fare follie, dovevo dire cose che avevano la forma della follia. Quello che per anni è stato il mio avversario ideologico, Luciano Violante, in un libro, ha detto che avevo previsto tutto rispetto a loro e che loro non vollero credermi. Come tutti i depressi io però avevo una grande lucidità intellettuale. Si dice che Newton abbia scoperto la legge di gravitazione universale durante una crisi di depressione". ... Fine della sua cartella clinica. E' guarito dalla depressione? "Dalla depressione si guarisce sempre. Anche senza medicine e anche senza sostegno psicoterapico. Le medicine e il sostegno psicoterapico servono solo per fare soffrire di meno e abbreviare la malattia. Non capisce che cosa sia la depressione chi non l'ha mai avuta e chi non l'ha mai curata, chi non l'ha vissuta con un depresso..." Il momento peggiore della depressione qual è stato? "Ho avuto un momento pessimo. Insonnia, idee ossessive, i numeri, i nomi, come si chiamava quella che mi ha fatto l'intervista? Qual è il numero del telefono di mio figlio? Ma L'ossessività è anche la caratteristica del genio perché il genio non pensa che a quello e non riesce a pensare ad altro. Ma io non sono un genio". ... E' mai andato in analisi? "Non analisi psicanalitica. Sono un antifreudiano, preferisco Jung, che faceva l'analisi psico-azionale-esistenziale. Ho fatto la psicoterapia. Però ero troppo bravo e ad un certo punto il mio psichiatra ha detto: "Ma Lei sta facendo la terapia a me o io a Lei?". Mi disse anche che sarei stato un bravo psichiatra".
    INTERVISTE Tutte o quasi le interviste realizzate in 38 anni da Claudio Sabelli Fioretti Libro/Intervista a Francesco Cossiga (Pubblicata il 06/12/2007 - letta 1403 volte**) permalink - Archivio - Stampa