mercoledì 26 marzo 2008

EMPORIO VINI D'ITALIA al numero 17 di Via Chiodo

EMPORIO VINI D'ITALIA 17

Eppure, in questo splendido localino davvero storico, non solo sono serviti i vini a coloro che trovano ancora il piacere ed il tempo di soffermarsi a gustare un buon gotto, ma fanno bella mostra i moderni cioccolati per soddisfare piaceri piu' raffinati, o forse, meglio dire, piu' compulsivi del semplice e casereccio desiderio di vino.

Il giorno di Pasqua la rivendita era chiusa; poco importa se avrebbero potuto vendere le uova di cioccolato a chi era in giro per la citta a fare gli ultimi acquisti per il pranzo Pasquale. La loro clientela affezionata al gotto oggi non sarebbe andata a regalarsi questo suo piccolo piacere: giorno di festa, giorno di non lavoro, giorno dedicato alla famiglia.

E per la prima volta abbiamo avuto l'occasione di alzare lo sguardo senza essere troppo distratti dai multipli filari di bottiglie in vetrina... Che magnifica insegna!

Numero civico? Il 17: tutto un programma, sinonimo di qualita'!

lunedì 24 marzo 2008

apotropaico αποτρέπειν

Apotropaico: etimologia della parola dal Greco αποτρέπειν, apotrépein = "allontanare") è un aggettivo che viene attribuito ad un oggetto o persona atti a scongiurare, allontanare o annullare influssi maligni.


Il CIPRESSO e' ovunque la pianta dei morti, ma in Toscana fa compagnia ai vivi.


Il cioresso apotropaico αποτρέπειν L'albero dei camposanti: il cipresso
I cipressi sono considerati alberi per lo più cimiteriali, tranne in Toscana, sul lago di Garda e nel Veronese dove adornano con la loro severa eleganza i poggi e i viali che conducono a ville e a fattorie. Anticamente, e ancora oggi in Oriente, questo albero evocava soprattutto il simbolo della fertilità per il suo aspetto vagamente fallico, tant'è vero che i Romani ponevano a guardia dei loro campi, giardini e vigne priapi dagli enormi attributi, intagliati in questo legno; in occasione delle nozze gli sposi ricevevano in dono, insieme ad altri alberi, dei cipressi.
Nelle novelle medioevali simboleggiava l'amante, forse per la sua forma fallica, mentre la donna era evocata dalla rosa. Era anche l'immagine vegetale dell'immortalità a causa delle foglie sempreverdi e del legno considerato incorruttibile: nel quale si erano intagliati la freccia di Eros, lo scettro di Zeus e la mazza di Ercole. I Persiani vi coglievano il simbolo vegetale del fuoco per la sua forma evocatrice della fiamma e sostenevano che fosse il primo albero del Paradiso.
A queste caratteristiche simboliche corrispondono quelle medicinali grazie alle foglie e ai frutti che contengono.
Thanx to: R@cine - Rete Civica dei Comuni e della Provincia di Ravenna
[ http://www.racine.ra.it/orione39/attivita/ipertesti/alberi/favcipresso.htm ]

il Fischivendolo di Casamicciola

A volte c'è proprio bisogno di:
  • un lungo viaggio in auto,

  • una traversata in traghetto,

  • una passeggiata serale, in un tranquilla serata di Luglio, in un piccolo paesino in riva al mare, porticciolo della splendida, ricca e vitale isola d'Ischia,
per sentirsi raccontare un inno alla vita che ci sfugge ogni giorno in cui non voglimo fermare un attimo il pensiero per celebrarla ed affiancarci a lei nel perpetuo scorrere del tempo delle nostre vite...


[ http://www.fischidischia.it ]

A Ischia si Mangia, si Beve e si F.....Ischia
Il Fischivendolo e La Famosa Fischietteria Ischitana
By Gemelli Mennella
Casamicciola Terme, Piazza Marina

Il Fischivendolo e La Famosa Fischietteria Ischitana - http://www.fischidischia.it Il Fischio
Il motto dell'isola d'Ischia e' sempre stato “A Ischia si mangia, si beve e si fischia”.
Il fischiare è sempre stato un atto gioioso, un segno di buonumore e il buonumore vuole essere la caratteristica principale delle nostre attività. Questo ci permette di divertirci mentre lavoriamo e forse di strappare a voi un sorriso che è uno dei nostri obiettivi primari. Per questo i nostri fischi portafortuna sono sempre accompagnati da un motto e da una serie di istruzioni scaramantiche che oltre ad avere la loro proverbiale efficacia tendono a far sorridere. Comprare per se un fischietto portafortuna o regalarlo ad un amico, a un parente, a una persona cara diventa un momento di divertimento e di gioiosità.
Date uno sguardo ai nostri fischietti, scegliete quello che vi piace, regalatelo ad un amico, sarà un gesto simpatico e, con i nostri motti, diventerà anche un gesto divertente, l'inizio di un momento di allegria.

I Corni

A Ischia si Mangia, si Beve e si F.....Ischia - 
Il Fischivendolo e La Famosa Fischietteria Ischitana, By Famiglia Mennella, Casamicciola Terme, Piazza Marina Il Motto: Se la fortuna tu vuoi chiamare, nel corno d'Ischia devi f...Ischia...re / Le Istruzioni per l'Uso: Sollevare la gamba destra, far passare il corno sotto di essa, girare su se stessi, portare il corno alla bocca e fischiare a lungo.
A Ischia si Mangia, si Beve e si F.....Ischia - Il Fischivendolo e La Famosa Fischietteria Ischitana, By Famiglia Mennella, Casamicciola Terme, Piazza Marina Il Motto: Si a' capa nun vuo' perde, f...Ischia il corno dell'isola verde / Le Istruzioni per l'Uso: Quando sei un po' depresso oppure sei stressato, la tua cura è la f...Ischia...ta
A Ischia si Mangia, si Beve e si F.....Ischia - Il Fischivendolo e La Famosa Fischietteria Ischitana, By Famiglia Mennella, Casamicciola Terme, Piazza Marina Il Motto: Per trovar l'amore vero, f...Ischia col corno nero / Le Istruzioni per l'Uso: Fischiare quando si incontra un single portatore di corno nero, quindi provare a fischiare insieme; se c'e' sincronia, è amore vero
A Ischia si Mangia, si Beve e si F.....Ischia - Il Fischivendolo e La Famosa Fischietteria Ischitana, By Famiglia Mennella, Casamicciola Terme, Piazza Marina Il Motto: F...Ischia il corno scartellato, e il successo è assicurato / Le Istruzioni per l'Uso: Fischiata propedeutica per lauree, esami, spettacoli, ecc...
A Ischia si Mangia, si Beve e si F.....Ischia - 
Il Fischivendolo e La Famosa Fischietteria Ischitana, By Famiglia Mennella, Casamicciola Terme, Piazza Marina Il Motto: F...Ischia il corno maculato, e nun car chiu' malato / Le Istruzioni per l'Uso: In attesa di autorizzazione del S.S.N. - immissione in fascia A
A Ischia si Mangia, si Beve e si F.....Ischia - Il Fischivendolo e La Famosa Fischietteria Ischitana, By Famiglia Mennella, Casamicciola Terme, Piazza Marina Il Motto: F...Ischia il corno color dei limoni, e non ti rompono i co"gli"oni / Le Istruzioni per l'Uso: Tenere il corno ben in evidenza e fischiare appena cadono le vorgolette
A Ischia si Mangia, si Beve e si F.....Ischia - 
Il Fischivendolo e La Famosa Fischietteria Ischitana, By Famiglia Mennella, Casamicciola Terme, Piazza Marina Il Motto: F.......ischia nel corno blu e nisciuno te po' siccia' chiu' / INDICAZIONI: Indicato nel trattamento della sfiga - POSOLOGIA: Fischiare appena svegli e durante il giorno in presenza di iettatori - AVVERTENZE: siate educati invece da tuccata faciteve a' f...Ischia...ta
A Ischia si Mangia, si Beve e si F.....Ischia - Il Fischivendolo e La Famosa Fischietteria Ischitana, By Famiglia Mennella, Casamicciola Terme, Piazza Marina Il Motto: Se vuoi smetter di fumare, f...Ischia il corno azzurro mare / Le Istruzioni per l'Uso: Fischiare ogni volta che viene voglia di fumare, tenendo presente che "'na fischiata è meglio e na' ....."
A Ischia si Mangia, si Beve e si F.....Ischia - Il Fischivendolo e La Famosa Fischietteria Ischitana, By Famiglia Mennella, Casamicciola Terme, Piazza Marina Il Motto: Se vuoi perdere la pancia, f..Ischia il corno color arancia / Le Istruzioni per l'Uso: Sostituire un pasto con una fischiata, sopra o sotto la metafora

domenica 23 marzo 2008

Arriviamo tra una settimana

Preparate i pacchi...

Hermes Saint-Barthelemy

è Pasqua, ma fa strano...

Oggi capita che la giornata sia iniziata nella modalità difficile-faticosa-disperata.

Il brutto tempo, il mare agitato, il cielo carico di nuvole e l'aria di umidità e salmastro, il vento a favore ed il vento contro: l'ideale per camminare sulla battigia.

Incontri persone e cani che come te cercano il contatto con la potente natura, in uno scenario decisamente esclusivo.

Le pu aromatique - è Pasqua, ma fa strano... feat. Easter bunny Onde e surfisti e orizzonte cupo e spumeggiante di costì, montagne innevate illuminate da raggi di sole che filtrano tra la fitta cortina di nubi "spot" di costà.

In mezzo stai tu, se vuoi, anche se per poco, a chiedere umilmente alla natura di infonderti la sua energia vitale.

E intanto cammini...


Alla sera,
ringrazio gli amici per il bellissimo cestino di campane di cioccolato (con sorpresa) ed il marito per il grandissimo-spessissimo-pesissimo-cioccolatissimo-ripienissimo uovo pasquale.
THANX!

sabato 22 marzo 2008

San Giuseppe a La Spezia

Era o non era una magnifica mattinata primaverile?!
La fiera, i banchetti e gli acchiappagrulli meglio evitarli; ma fanno compagnia, e senza di loro non sarebbe la stessa bella (ed u-n-i-c-a) festa.

San Giuseppe a La Spezia
San Giuseppe a La Spezia
San Giuseppe a La Spezia
San Giuseppe a La Spezia

la buona Pasqua

Domani è un giorno di gran festa: Pasqua di resurrezione.
Di resurrezione, per quanto mi riguarda, ancora non se ne parla...
... E permango nel mio stato di zoombietudine...
L'uovo ci ha allietato la merenda domenicale di qualche settimana fa, in riva al mare, sotto una delle ultime piogge invernali.
La pastiera, quella vera, è ricordo di anni in meno e spensieratezza in più.
AUGURI, e che la resurrezione sia con noi!


Grazie Pasticceria Scaturchio!

http://www.scaturchio.it


la buona Pasqua, la buona pastiera doc Pasticceria Scaturchio

Narra la leggenda che la Sirena Partenope allietava con il suo melodioso canto la vita delle genti del golfo. Per ringraziare la Sirena gli abitanti di questi luoghi decisero di offrirle i frutti della loro fertile terra: la farina, ricchezza e forza dei contadini; la ricotta, dono dei pastori; le uova, simbolo di vita che sempre si rinnova; il grano tenero bollito nel latte; l'acqua di fiori d'arancio per dedicarle l'intenso aroma degli aranceti sorrentini; le spezie profumate delle lontane terre d'oriente e lo zucchero, simbolo della dolcezza del suo sublime canto.
La Sirena Partenope, commossa da tanti doni, fece ritorno nel suo Regno, nella profondità degli abissi, e depose i doni ricevuti ai piedi degli dei. Gli dei, ammaliati dal soave canto di Partenope, con arti divine, mescolarono tutti gli ingredienti che la Sirena aveva ricevuto in dono: il risultato fu un dolce che superava la bontà e la dolcezza della stessa Partenope … la pastiera.

[ http://www.scaturchio.com/pastierababa.asp.htm ]

venerdì 21 marzo 2008

una sera a Cerbaia

La Tenda Rossa Cerbaia

    Le "cose belle" succedono, eccome.
    Ne succedono poche, bisogna rincorrerle, agguantarle e trascinarle dalla nostra parte.
    Bisogna desiderarle e volerle.
    Le "cose bellissime" sono preziose ed uniche, come quella volta alla Tenda Rossa.
    Quella volta che cambiò la nostra vita.
    Ci siamo tolti il pensiero sdrammatizzando alla tavola imbandita della Tenda Rossa.
    Ottima idea; anzi, ottime idee, entrambe.

Il 15 Marzo ha riaperto il Don Alfonso!

Il 15 Marzo ha riaperto il Don Alfonso!

Don Alfonso riapre e diventa relais

di Donatella Bernabò Silorata

Repubblica Napoli del 13 Marzo 2008
[ http://napoli.repubblica.it ]


C'è un gran da fare al civico 11 di corso Sant'Agata, a Sant'Agata sui Due Golfi, indirizzo ben noto ai gourmet. Un via vai di operai, giardinieri e solerti signore: il 15 marzo riapre il celebre Don Alfonso 1890. Due anni di ristrutturazioni hanno dato un volto nuovo, piacevolmente di tendenza, allo storico indirizzo. Il pluristellato ristorante di Alfonso e Livia Iaccarino diventa Relais e presenta le sue sei elegantissime suite. Un'esplosione di colori gioiosi - dal lilla al fucsia al glicine-, di arredi d'epoca, scelti con cura, di dettagli pregiati come i lampadari di Murano e le ceramiche artigianali.

La palazzina antica, di fine Ottocento, tinteggiata di rosa pastello, è stata completamente ristrutturata: al piano terra c'è il ristorante con le cucine, il secondo piano e la mansarda sono stati destinati agli ospiti, ai viaggiator di gusto e di charme. Sei stanze, tutte diverse e coloratissime. Belle, decorate con grande gusto, con bagni che sembrano piccoli salotti e dettagli di atmosfera. "La prima colazione sarà Alla Don Alsonso - avverte Livia - con prodotti nostri, della tradizione di una volta, come la ricotta fresca di fuscella, il pane con il pomodoro, le confetture fresche".

In giardino c'è ancora molto da fare, le piogge di questi giorni sono state impietose, a luglio ci sarà anche una piccola piscina. Intanto nelle cucine la brigata è già al lavoro, quattordici tra cuochi e pasticceri, con un'unica presenza femminile. Si chiama Hayley Stvens, ha solo 23 anni e viene da New York ad imparare i segreti della cucina mediterranea. Anche il ristorante apre domani, ma la cucina - eh che cucina, tutta in acciaio, con fuochi ad induzione, e alle pareti maioliche della tradizione dipinte a mano - è in piena attività: c'è chi taglia, chi spezza la pasta a mano, chi impasta dolci, chi affetta ortaggi.

"Facciamo delle prove, sperimentiamo dei piatti nuovi" spiega Luigi Tramontano, sous chef ovvero chef in seconda. Nodino di manzo in crosta di sale e curcuma, pacchero con le fave, con tonno o alici - si vedrà - e poi un dessert al the verde con mele e pere. Ernesto, il figlio di Alfonso e Livia, sovrintende il tutto. Sarà lui ad assaggiare i piatti cucinati dalla brigata e a decidere se andranno o meno in carta.

giovedì 20 marzo 2008

IL VESTITO ANTINEUTRALE

G. BALLA
IL VESTITO ANTINEUTRALE
Manifesto futurista, Milano, 11 settembre 1914

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L'umanità si vestì sempre di quiete, di paura, di cautela o d'indecisione, portò sempre il lutto, o il piviale, o il mantello. Il corpo dell'uomo fu sempre diminuito da sfumature e da tinte neutre, avvilito dal nero, soffocato da cinture, imprigionato da panneggiamenti. Fino ad oggi gli uomini usarono abiti di colori e forme statiche, cioè drappeggiati, solenni, gravi, incomodi e sacerdotali. Erano espressioni di timidezza, di malinconia e di schiavitù, negazione della vita muscolare, che soffocava in un passatismo anti-igienico di stoffe troppo pesanti e di mezze tinte tediose, effeminate o decadenti. Tonalità e ritmi di pace desolante, funeraria e deprimente.
OGGI vogliamo abolire:
1. - Tutte le tinte neutre, "carine", sbiadite, fantasia, semioscure e umilianti.
2. - Tutte le tinte e le foggie pedanti, professorali e teutoniche. I disegni a righe, a quadretti, a puntini diplomatici.
3. - I vestiti da lutto, nemmeno adatti per i becchini. Le morti eroiche non devono essere compiante, ma ricordate con vestiti rossi.
4. - L'equilibrio mediocrista, il cosidetto buon gusto e la cosidetta armonia di tinte e di forme, che frenano gli entusiasmi e rallentano il passo.
5. - La simmetria del taglio, le linee statiche, che stancano, deprimono, contristano, legano i muscoli; l'uniformità di goffi risvolti e tutte le cincischiature. I bottoni inutili. I colletti e i polsini inamidati.
Noi futuristi vogliamo liberare la nostra razza da ogni neutralità, dall'indecisione paurosa e quietista, dal pessimismo negatore e dall'inerzia nostalgica, romantica e rammollante. Noi vogliamo colorare l'Italia di audacia e di rischio futurista, dare finalmente agl'italiani degli abiti bellicosi e giocondi.
Gli abiti futuristi saranno dunque:
1. - Aggressivi, tali da moltiplicare il coraggio dei forti e da sconvolgere la sensibilità dei vili.
2. - Agilizzanti, cioè tali da aumentare la flessuosità del corpo e da favorirne lo slancio nella lotta, nel passo di corsa o di carica.
3. - Dinamici, pei disegni e i colori dinamici delle stoffe, (triangoli, coni, spirali, ellissi, circoli) che ispirino l'amore del pericolo, della velocità e dell'assalto, l'odio della pace e dell'immobilità.
4. - Semplici e comodi, cioè facili a mettersi e togliersi, che ben si prestino per puntare il fucile, guadare i fiumi e lanciarsi a nuoto.
5. - Igienici, cioè tagliati in modo che ogni punto della pelle possa respirare nelle lunghe marcie e nelle salite faticose.
6. - Gioiosi. Stoffe di colori e iridescenze entusiasmanti. Impiegare i colori muscolari, violettissimi, rossissimi, turchinissimi, verdissimi, gialloni, arancioooni, vermiglioni.
7. - Illuminanti. Stoffe fosforescenti, che possono accendere la temerità in un'assemblea di paurosi, spandere luce intorno quando piove, e correggere il grigiore del crepuscolo nelle vie e nei nervi.
8. - Volitivi. Disegni e colori violenti, imperiosi e impetuosi come comandi sul campo di battaglia.
9. - Asimmetrici. Per esempio, l'estremità delle maniche e il davanti della giacca saranno a destra rotondi, a sinistra quadrati. Geniali controattacchi di linee.
10. - Di breve durata, per rinnovare incessantemente il godimento e l'animazione irruente del corpo.
11. - Variabili, per mezzo dei modificanti (applicazioni di stoffa, di ampiezza, spessori, disegni e colori diversi) da disporre quando si voglia e dove si voglia, su qualsiasi punto del vestito, mediante bottoni pneumatici. Ognuno può così inventare ad ogni momento un nuovo vestito. Il modificante sarà prepotente, urtante, stonante, decisivo, guerresco, ecc. Il cappello futurista sarà asimmetrico e di colori aggressivi e festosi. Le scarpe futuriste saranno dinamiche, diverse l'una dall'altra, per forma e per colore, atte a prendere allegramente a calci tutti i neutralisti. Sarà brutalmente esclusa l'unione del giallo col nero. Si pensa e si agisce come si veste. Poiché la neutralità è la sintesi di tutti i passatismi, noi futuristi sbandieriamo oggi questi vestiti antineutrali, cioè festosamente bellicosi. Soltanto i podagrosi ci disapproveranno. Tutta la gioventù italiana riconoscerà in noi, che li portiamo, le sue viventi bandiere futuriste per la nostra grande guerra, necessaria, URGENTE.
Se il Governo non deporrà il suo vestito passatista di paura e d'indecisione, noi raddoppieremo, CENTUPLICHEREMO IL ROSSO del tricolore che vestiamo.

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mercoledì 19 marzo 2008

Le Divellec

La grande cuisine aux herbes, algues, fruits et fleurs - Le Divellec Io lo adoro.
Alcuni tra i ricordi più belli, miei e della mia dolce metà, vissuti a Parigi, ricordi di gioventù, di pazzie ma soprattutto della nostra Parigi più accogliente ed esclusiva sono indiscutibilmente associati ai ricchi tavoli di Monsieur Le Divellec.
Solo le più fortunate e "smaliziate", poi, possono avere i libri di ricette acquistati ed autografati tra i vapori delle sue cucine...

Le Divellec
107, Rue de l'Université
75007 Paris


web site: [ http://www.le-divellec.com ]


Le Divellec, ce beau bateau, à la fois yacht pour l'élégance du décor et chalutier pour la fraîcheur des produits de la mer qu'il propose, est amarré en plein Paris, celui des ministères et des ambassades, au calme de la majestueuse perspective de l'Esplanade des Invalides.

Jacques Le Divellec tient bon la barre d'une grande cuisine marine, tour à tour océane et méditerranéenne. Séduisante et inventive, spectaculaire aussi avec la presse à homard qui exprime la quintessence des sucs du crustacé et les lie au fumet du homard, elle joue la musique de la mer sur le clavier des saveurs naturelles : les huîtres, le homard à la presse avec son corail, le bar rôti ou fumé à l'écaille, la table du pâtissier.

Grands vins blancs aux reflets d'or et au bouquet d'épices, rouges frais et soyeux des vignobles de France.

Pinocchio

Paolo Poli legge Pinocchio di Carlo Collodi di Carlo Collodi
introduzione di Emanuele Trevi
lettura di Paolo Poli
a cura di Anna Antonelli e Fabiana Carobolante con Annalisa Gaudenzi


Radio3 - Il Terzo Anello - Ad alta voceUn classico "ad alta voce" sulle frequenze di Radio3: una lettura di dodici tra i più celebri romanzi della letteratura mondiale, uno al mese, accompagnata dalla grande musica di Radio3
Ascolta le puntate:
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Matoutou de Crabes

Matoutou de Crabes - Antilles Resto, Le Guide des Restaurants aux Antilles-Guyane
Antilles Resto
Le Guide des Restaurants aux Antilles-Guyane


Recette du Matoutou de Crabes
Le Matoutou est un plat original des antilles que l'on déguste traditionnellement à Pâques.
Pour 6 personnes
Préparation : 30 minutes
Cuisson : 50 minutes

Ingrédients
Matoutou de Crabes - Antilles Resto, Le Guide des Restaurants aux Antilles-Guyane 500 g de riz blanc
10 crabes nettoyés
1 cuillerée à soupe de cumin en grain
4 à 6 tamarins, selon grosseur
1 petite boite de tomates pelées
2 citrons
2 oignons
1 piment
1 bouquet garni
6 clous de girofle
3 gousses d'ail
2 feuilles de bois d'inde
2 feuilles de laurier
Huile, sel, poivre

Confection
Lavez, brossez les crabes. Séparez les carapaces des pattes, gardez la graisse.
Séparez les pattes en deux, coupez les griffes et cassez les pinces afin que l'assaisonnement pénètre. Faites macérer dans du jus de citron et du sel.
Faire revenir dans l'huile l'oignon haché finement, le cumin, la graisse de crabe et le crabe pendant environ 10 minutes.
Ajoutez les tomates coupées en dés, les tamarins, les épices et l'ail hachés. salez, poivrez. Rajoutez 1/2 litre d'eau afin de faire une sauce et laissez mijoter environ 20 minutes.
Enlevez les crabes de la sauce. Réservez-en le quart.
Rajoutez le riz et complétez le niveau d'eau. Laissez cuire environ 25 minutes.
Une fois le riz cuit, rajoutez le crabe et la sauce. Mélangez bien.
Certains proposent une variante en rajoutant de la poudre à colombo.

Commentaires
Matoutou est le nom Martiniquais en Guadeloupe c'est un peu différent et s'appelle Matété on y trouve des boulettes de pâtes (Dombrés), plat traditionnel de Pâques, où beaucoup de personnes ont chassé les crabes de terres avec des ratières, les ont nourri quelques temps et les vendent au bord des routes.

[ http://www.antillesresto.com/recettes/matoutou-de-crabes.aspx ]

martedì 18 marzo 2008

Calambrone

Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone Calambrone

lunedì 17 marzo 2008

chi cerca, trova

Insospettabilmente sconosciuto e vacanziero, questo strano posto...
Per non parlare della giornata, del clima, del vento e del sole...
Ed io?! (ovvero autista, navigatore ed unico passeggero)
Forse non era solo Marzo il "pazzerello"...

chi cerca, trova
chi cerca, trova
[ please, zoom in! ]
chi cerca, trova